#Riccardo Senigallia
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Quando stavo bene / Lei piangeva sempre
Se stavo meno bene / Lei era più tranquilla
La gente ti vuole vedere bene ma mai meglio di loro.
#senti questa!#Riccardo Senigallia#il meno prolifico e più lucido tra i cantautori#scuola romana#hai presente i Tiromancino#la loro canzone più bella#È DI RICCARDO#spotify#ma dite#ma chiedete:#Cremonini#per dire#come fa a _toccare_ le persone con testi che ai ventanni magari ti ci vendi pure come capace musicista e attento osservatore#delle dinamiche personali e relazionali#PERÒ PER DIO#METTIAMO LE COSE IN PROSPETTIVA#Riccardo patrimonio culturale#Youtube
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Accolto a Senigallia dal Vice Sindaco Riccardo Pizzi e dagli atleti della Società Atletica Senigallia
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XMasters 2023 a Senigallia: tante le novità presentate in Regione
XMasters 2023 a Senigallia: tante le novità presentate in Regione. Al via la 12esima edizione di XMasters a Senigallia. Conferenza stampa nella sede regionale alla presenza del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Vicesindaco del Comune di Senigallia Riccardo Pizzi, il Segretario di Confartigianato Imprese Ancona Pesaro-Urbino Marco Pierpaoli, il Direttore INAIL Marche Giovanni Contenti e il Vicepresidente CIP Marche Roberto Novelli. Dal 15 al 23 luglio sulla spiaggia di velluto di Senigallia torna l'evento più adrenalinico dell'estate adriatica, capace di attrarre ogni anno migliaia di appassionati e curiosi dall'Italia e non solo. «Manifestazione dagli ottimi risultati ormai nota anche fuori dai confini regionali caratterizzata da grande entusiasmo, partecipazione e particolarità in una serie di eventi unici che coinvolgono il nostro territorio», ha rilevato il presidente Acquaroli, che ha poi rivolto un plauso agli organizzatori per la passione con cui realizzano l'evento «nella consapevolezza che si dà una spinta all’attrattività, all'innovazione, slancio economico e opportunità all'intero comprensorio. Ulteriore elemento di soddisfazione è constatare l'aspetto inclusivo e sostenibile dell'evento e il messaggio ai giovani sul valore dello sport». La manifestazione fonderà sport e musica, divertimento e competizioni presso il grande Village di oltre 40mila metri quadrati. Con oltre 70mila presenze registrate nella precedente edizione, 105 XMasters rappresenta una prestigiosa vetrina per le Marche, capace di generare un notevole impatto turistico e di immagine, catturando l'attenzione dei giovani, ma anche delle famiglie, grazie alla novità offerta dalla nuova Area Kids. La manifestazione sarà ecosostenibile: l'evento è infatti plastic free e sarà possibile solcare le onde a bordo di electric foil e electric surf.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il 17 Febbraio 2023 ho avuto il piacere di condurre la tavola rotonda, organizzata da #Asteres, per l'evento "Il Calice Racconta". La manifestazione, giunta alla seconda edizione, è stata un'occasione di incontro e confronto tra autorità, associazioni di settore, mondo della formazione, ristorazione e, soprattutto, enoturismo. Sono intervenuti: - Riccardo Pizzi, vice sindaco di Senigallia, - Alessandro Impoco, dirigente dell'Istituto Scolastico “Panzini” (struttura che ha ospitato l'evento), - il professor Tonino Pencarelli, ordinario di Economia e gestione dell'Impresa presso l'Università di Urbino; - Francesca Severini, dirigente del Settore “Competitività delle imprese Agricole” all'interno della direzione Agricoltura della Regione Marche, - Federico Scaramucci, presidente di Inside Marche Live, l'Associazione che raccoglie i principali tour operator che si occupano di incoming nelle Marche, - Marco Bruschini, direttore dell'ATIM: la nuova Agenzia per il Turismo e l'internazionalizzazione delle Marche, - Massimiliano Polacco, Responsabile del Turismo per la Camera di Commercio. Oltre alla tavola rotonda, anche un bellissimo approfondimento sulla carta dei vini ed il servizio di sala con Luca Luciani, Primo Sommelier del Ristorante “Retroscena” di Porto San Giorgio. Importante la presenza di aziende espositrici, con ben 45 realtà del territorio, divise tra produttori vitivinicoli, oleari, ma anche di tipicità del territorio e brassicoli. * * * * * #ilcaliceracconta #evento #senigallia #istitutoalberghiero #panzini #culturagroalimentare #presentatore #anchorman #dibattitopubblico (presso Istituto di Istruzione Superiore "A. Panzini" di Senigallia) https://www.instagram.com/p/Cn9-szPDMi9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#asteres#ilcaliceracconta#evento#senigallia#istitutoalberghiero#panzini#culturagroalimentare#presentatore#anchorman#dibattitopubblico
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Biografia di Paolo Scirpa
http://www.paoloscirpa.it/index.php?disp=home
Paolo Scirpa nasce a Siracusa nel l934; dopo gli studi artistici in Sicilia, frequenta l’Accademia di belle arti di Salzburg, animata culturalmente da Oscar Kokoschka e lo studio di J. Friedlaender a Parigi. Nel 1965 e, successivamente, nel 2000 partecipa alle edizioni IX e XIII (Proiezioni 2000) della Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1968 si trasferisce a Milano, dove collaborerà con Luciano Fabro all’Accademia di Belle Arti di Brera e dove sarà, più tardi, titolare di una Cattedra di Pittura; nel 1969 tiene la sua prima personale alla galleria L’Agrifoglio, presentato da Vittorio Fagone; nel 1972 espone, alla Galleria S. Fedele, Megalopoli consumistica, un’opera di denuncia sociale. Negli anni ’70 avvia la realizzazione di opere che vengono definite Ludoscopi: attraverso un sistema di specchi e tubi fluorescenti e il gioco combinatorio di elementi minimali, essi propongono la percezione di profondità infinite, in cui “si pratica l’abolizione del limite tra il reale e l’illusorio” (Maltese, 1976). In alcuni ludoscopi egli realizza raccordi illusori che creano uno spazio plastico curvo; in altri il raccordo seminterrato è praticabile; altri ancora sono di struttura cubica. Scirpa trae spunto anche dal Manifesto tecnico della Scultura Futurista di Boccioni, che aveva teorizzato la possibilità di impiego della luce elettrica nell’opera d’arte e si proietta a sperimentazioni in cui il colore non è più dipinto, i volumi non sono più scolpiti e la luce diventa opera essa stessa. Conosce esponenti del MAC, tra cui Bruno Munari ed entra in contatto con i gruppi dell’Arte cinetica, come il GRAV a Parigi o il Gruppo T a Milano. Sollecita l’attenzione anche di studiosi come il cibernetico Silvio Ceccato. Dal 1977 opere di Scirpa sono presenti annualmente fino al 1991 nella sezione cinetica del Salon “Grands et Jeunes d’aujourd’hui” al Grand Palais des Champs-Elysées di Parigi. Negli anni ’80 sviluppa i suoi primi interventi progettuali sul territorio che saranno presentati nel 2004 alla mostra Utopie della città presso la biblioteca dell’Accademia di Brera. Nel 1982 il Symposium de Sculture di Caen (Francia) sceglie il progetto di un suo ludoscopio per la Bibliothèque Municipale. Tiene diverse mostre personali, tra le quali, alle gallerie Arte Struktura, Vismara Arte di Milano, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Gallarate ed allo Studio d’Arte Valmore di Vicenza. Nel 1985 è presente a Roma alla mostra di Palazzo Venezia Artisti oggi tra scienza e tecnologia e ad altre manifestazioni sullo stesso tema in Italia ed all’estero, tra le quali, nel 1990, al Politecnico di Milano, nel 1995 al Futur Show di Bologna, nel 1996 all’Accademia di Brera a Milano Convegno Arte, Scienza e Tecnologia; inoltre partecipa a rassegne sulla Patafisica, alla Triennale di Pittura di Osaka e nel 2003 al Museo Bargellini a Pieve di Cento (Bo) Luce vero sole dell’arte, nel 2006 alla galleria del Credito Siciliano di Acireale Sicilia!, nel 2008 allo ZKM di Karlsruhe (Germania) You ser: Das Jahrhundert des Kosumenten ed al Landesmuseum Joanneum di Graz (Austria) Viaggio in Italia, nel 2009 a Berlino presso la Rappresentanza del Baden-Württemberg alla mostra del Museum Ritter ed a Cordoba (Argentina) presso il Museo Jenero Perez alla mostra Echi futuristi ed allo ZKM di Karlsruhe, mostra Collectors’ Choice II. Nel 2012 è presente alla mostra Arte programmata e cinetica presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma dove è installata in permanenza una sua opera luminosa. Dal 2013 sue opere pittoriche fanno parte della Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri. (Roma). Nello stesso anno partecipa alla mostra Percezione e illusione presso il MACBA di Buenos Aires. Nel 2014 completa due nuove opere La porta stretta, la cui prima versione risale al 1999, l’una con fondo oro, l’altra su un tabellone consumistico, ambedue con l’inserzione di una struttura di luce triangolare a profondità ascensionale. Nel 2015 partecipa alla mostra Moderna Magna Graecia a cura di Francesco Tedeschi e Giorgio Bonomi presso FerrarinArte di Legnago. L’INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa gli affida la realizzazione del nuovo manifesto degli spettacoli classici del 2015. È presente a Missoni - L’Arte - Il Colore al MAGA di Gallarate.Nel 2016 partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama. In occasione del 25° Festival della Musica di Milano, dedicato a Gérad Grisey Intonare la luce, immagini di sue opere luminose vengono utilizzate per illustrare il libro di sala e per lo spot pubblicitario su SKY classica. Il Museo del Novecento espone un Ludoscopio – Pozzo, 1979 facente parte della sua collezione. Partecipa alla mostra itinerante The moving eye presso il Muo Musej di Zagabria, e Centri e Istituti Culturali di San Paolo, Brasilia e Panama . E’ presente alla mostra Interrogare lo spazio a cura di Luigi Meneghelli presso Ferrarin Arte a Legnago (Vr). Tiene mostre personali allo Studio Arena di Verona La luce nel pozzo, a cura di Marco Meneguzzo per cui, nel pozzo che noi vediamo creato dagli specchi e dai neon, Scirpa “…mette in scena la finzione nello stato più puro” ; a Rosso Vermiglio di Padova, Labirinti di luce a cura di Vittoria Coen che vede nel Ludoscopio “…un invito alla riflessione, … un lasciarsi andare per pensare, …”, ed a ArteAGallery di Milano, L’infinito possibile a cura di Francesco Tedeschi che afferma: “…Gli elementi portanti della sua opera, nelle diverse forme che essa assume, sono la luce e lo spazio,.. la luce come strumento di colore e di forma è ad essi essenziale: una luce che concretizza le geometrie, genera figure formali in grado di attrarci e condurci in una profondità,…in uno spazio senza dimensioni..” Nel 2017 RossoVermiglioArte di Padova presenta una sua personale alla ArteFiera di Bologna. Alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento si inaugura una sua personale “La forma della luce–La luce della forma” a cura di Marco Meneguzzo che sottolinea come “la forma della luce…trascende questa fisicità e diventa sostanza immateriale, diventa la luce della forma….,” Successivamente al MACA di Acri partecipa alla mostra “Arte interattiva” a cura di Monica Bonollo e nel 2018 a Torino, Museo Ettore Fico, “100% ITALIA”, Cent’Anni di Capolavori. Nel 2019 realizza una mostra personale a Milano, Gaggenau hub, “Sconfinamento” a cura di Sabino M. Frassà che sottolinea come “l’artista ha indagato, sperimentato e simulato l'assenza di limiti, lo “sconfinamento” appunto”. Partecipa a Senigallia alla mostra “Materie Prime – Dalla terra alla luce”, a Waldenbuch, Museum Ritter “1919-2019” e a Pontedera “Arcadia e Apocalisse”. Nel 2020 è presente alla Biennale Light di Mantova, Elogio della luce. Negli ultimi anni Scirpa realizza, con rigore geometrico e spirito innovativo, due opere scultoree in marmo bianco di Carrara ed in legno laccato bianco che evocano il Teatro greco di Siracusa: in esse le gradinate della cavea si raddoppiano, diventando circolari e sono rivolte anche all’esterno. Recentemente ha realizzato una struttura al neon che ricorda il Teatro greco, il cui progetto risale all’anno 2000. In un momento storico come il nostro in cui si manifesta la convivenza di vari linguaggi e l’artista può rivisitare esperienze passate, egli recupera il suo linguaggio delle prime denunce consumistische o quello sperimentale del mezzo elettronico e, nel proporre i suoi percorsi prospettici di spazi-luce, offre oggi nuove possibilità espressive su cui riflettere.
Sue opere sono in collezioni e musei tra i quali MAGA (Gallarate), Museo del Novecento (Milano), Civiche Raccolte Bertarelli - Castello Sforzesco (Milano), Biblioteca di Brera (Milano), MACTE Museo d’Arte Contemporanea (Termoli), MART- VAF-Stiftung (Trento e Rovereto), Museo MAGI ‘900 (Pieve di Cento), MAPP Museo d’Arte Paolo Pini (Milano), Musée des Beaux-Arts (Caen), Museum Ritter (Waldenbuch), Museo Civico d'Arte Contemporanea (Gibellina), Museum (Bagheria), Fabbriche Chiaramontane (Agrigento), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), Gallerie d’Italia (Milano).
Ha realizzato opere per spazi pubblici e chiese: nel 1965, un grande mosaico al Centro Internazionale del Movimento dei Focolari a Rocca di Papa (Roma) e uno all’Auditorium del Centro Internazionale di Loppiano (Fi) e dei dipinti nella Chiesa del D. P. a Cernusco sul Naviglio (Milano) dove sono stati installati anche suoi Ludoscopi sopra l’altare e il Battistero.
Al suo lavoro hanno dedicato saggi ed annotazioni critiche:
Riccardo Barletta, Pietro Baj, Carlo Belloli, Luigi Bianco Guglielmo Boselli, Giorgio Bonomi, Rossana Bossaglia, Ginevra Bria, Domenico Cara, Luciano Caramel, Silvio Ceccato, Jacqueline Ceresoli, Claudio Cerritelli, Cesare Chirici, Vittoria Coen, Andrea Del Guercio, Mario De Micheli, Marina De Stasio, Giorgio Di Genova, Gillo Dorfles, Vittorio Fagone, Ornella Fazzina, Pedro Fiori, Carlo Franza, Sabino Frassà, Carmelo Genovese, Flaminio Gualdoni, Sara Liuzzi, Annette Malochet, Corrado Maltese, Gabriel Mandel, Giorgio Mascherpa, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Marta Michelacci, Bruno Munari, Carlo Munari, Antonio Musiari, Daniela Palazzoli, Demetrio Paparoni, Francesco Poli, Pierre Restany, Roberto Sanesi, Giorgio Segato, Carmelo Strano, Luigi Tallarico, Francesco Tedeschi, Carlo Terrosi, Maria Torrente, Antonino Uccello, Miklos N. Varga, Alberto Veca, Francesco Vincitorio, Maurizio Vitta, Emanuele Zucchini.
É stato docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive ed opera a Milano.
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La lettera di un imprenditore suicida
La lettera di un imprenditore suicida
Davvero, non c’è bisogno di aggiungere altro. Riccardo Morpurgo amava tre cose su tutto: sua moglie, la sua famiglia e i suoi operai. Era presidente di una Srl di Senigallia proprietaria delle ex colonie Enel, un cantiere che è rimasto fermo per dieci anni sul lungomare. È stato strozzato dalle banche che, qui da noi, ancora, decidono se una ditta ha la dignità di rimanere in piedi o di fallire.…
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Welcome to the news channel of the Angry Nature,Today we will tell you about Cantiano floods, Italy,, Floodwaters triggered by heavy rainfall have swept through several towns in a hilly region of central-east Italy, leaving 10 people dead and several missing, according to state radio. Dozens of survivors scrambled onto rooftops or up trees to await rescue early on Friday. “It wasn’t a water bomb, it was a tsunami,” Barbara Mayor Riccardo Pasqualini told Italian state radio, describing the sudden downpour on Thursday evening that devastated his town in the Marche region near the Adriatic Sea. While firefighters said seven deaths were confirmed and three people were missing, RAI state radio said there were 10 confirmed deaths. Two children, including one swept out of his mother’s arms by rushing waters in Barbara were among four people still unaccounted for by late Friday morning. A mother and her daughter, aged about 8, who were trying to escape the floodwaters were missing in Barbara, the mayor told the Italian news agency ANSA. Many of the 300 firefighters deployed waded through waist-high water in flooded streets, while others operated rubber dinghies to scoop up survivors along their path. Firefighters said on Twitter that they had rescued dozens of people from cars, rooftops and clinging to trees. Helicopters were also deployed to pluck people to safety in the more remote towns. “It was an extreme event, more than an exceptional one,” climatologist Massimiliano Fazzini told state TV. He said that based on his calculations the amount of rain that fell, concentrated over four hours and in particular in a 15-minute period, was the most in hundreds of years. Some of the worst flooding struck the town of Senigallia, while small towns in the hills near the Renaissance tourist town of Urbino were also deluged when fast-moving rivers of water, mud and debris rushed through streets. #italy_flood #cantanio_flood #angry_nature #italy #cantanio ________________________________ The channel lists such natural disasters as: 1) Geological emergencies: #earthquake #volcanic_eruption mudflow, #landslide landfall, avalanche; 2) Hydrological emergencies: #flash_flood #tsunami Limnological catastrophe, floods, flooding; 3) Fires: Forest fire, Peat fire, Glass Fire, Wildfire; 4) Meteorological emergencies: #tornado, #cyclone #blizzard Hail, Drought, Hail, #hurricane #storm, Thunderstorm, typhoon Tempest, Lightning. ATTENTION: All videos are taken from open sources. The selection is based on publication date, title, description, and venue. Sometimes, due to unfair posting of news on social networks, the video may contain frames that do not correspond to the date and place. It is not always possible to check all videos. We apologize for any errors! Thank you for watching, don't forget to subscribe our channel, We Wish you good Weather,
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SAIL 2018 - FONDAZIONE ONE OCEAN - L'AMBASSADOR MAURO PELASCHIER APPRODA A VENEZIA - 2018
Venezia, 5 luglio 2018. "Un periplo per la salvaguardia dei mari", la navigazione di Mauro Pelaschier, ambasciatore della Fondazione One Ocean, approda a Venezia presso la Compagnia della Vela. Mauro Pelaschier ha lasciato gli ormeggi il 30 giugno a Trieste, presso la Società Velica Barcola e Grignano, alla volta di Venezia per il suo periplo d'Italia come ambasciatore della Fondazione One Ocean, recentemente costituita dallo Yacht Club Costa Smeralda per sensibilizzare e divulgare l'attenzione per la salvaguardia del mare con azioni alla portata di ciascuno. "Siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti sullo stesso pianeta - aveva dichiarato alla partenza il presidente della SVBG Mitja Gialuz - chi ama il mare ama la terra e chi ama la terra ama il nostro futuro". Parole che in qualche modo anticipavano "We are all in the same boat" il manifesto della Barcolana 50 con la quale One Ocean Foundation avrà l'opportunità di collaborare per diffondere a una platea amplissima i temi della tutela del mare. Crivizza, la barca a vela in legno del 1966 con la quale verrà compiuto il periplo, è ormeggiata a Venezia presso l'Isola di San Giorgio, di fronte a Piazza San Marco, ospite della Compagnia della Vela. Giovedì 5 luglio alle 18,30 Mauro Pelaschier e il Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda saranno ospiti di Pier Vettor Grimani, presidente della Compagnia della Vela, uno dei cinquanta yacht club che per primi hanno voluto offrire il loro contributo firmando la Charta Smeralda. Gli altri relatori presenti saranno Vanessa Moschino del CNR - ISMAR, Lorenza Lain in rappresentanza dell'hotellerie veneziana particolarmente attenta ai temi della tutela marina, il consigliere FIV Adolfo Villani e Nicolò Reggio, presidente dello Yacht Club Italiano, presso il quale si concluderà il periplo di Mauro Pelaschier e One Ocean. Sarà inoltre presente Giacomo Pelliccioli, in rappresentanza dell'Università di Padova e del team Metis Vela UniPd. Il Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda, Riccardo Bonadeo, ha ringraziato con le seguenti parole: "La Fondazione One Ocean nasce dalla volontà dello YCCS di restituire al mare almeno una parte di quanto ci ha offerto sinora. Venezia, città unica al mondo nel suo rapporto con il mare, è la seconda tappa del periplo d'Italia per la sostenibilità partito da Trieste che sta compiendo il grande velista Mauro Pelaschier, nostro socio onorario e ambasciatore della Fondazione. Ringrazio la Compagnia della Vela per voler ospitare la nostra iniziativa a Venezia e la Società Velica Barcola e Grignano per aver ospitato a Trieste la partenza di Crivizza, ponendo così le basi per una proficua collaborazione con One Ocean in occasione della Barcolana di ottobre. Porto a tutti i saluti della Principessa Zahra Aga Khan, vero motore di One Ocean." La navigazione in Adriatico da Venezia verso Giulianova, in Abruzzo, vedrà Crivizza e il suo equipaggio membri attivi per raccogliere campioni di microplastiche con l'ausilio di una "Manta" una particolare rete utilizzata dai ricercatori e fornita dal CNR - ISMAR di Venezia che verrà installata a bordo la mattina di venerdì 6 luglio. La sera stessa alle 17, presso la base nautica all'Isola di San Giorgio, la dottoressa Vanessa Moschino del CNR - ISMAR Venezia terrà ai ragazzi della scuola vela e a tutti coloro che fossero interessati una lezione in cui presenterà lo studio scientifico e le problematiche del mare legate al littering e microplastiche. La Fondazione One Ocean lavora inoltre in riferimento all'obiettivo 14 del Piano per lo sviluppo sostenibile, agenda 2030, delle Nazioni Unite: conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Prima di puntare la sua prua verso sud, sabato 7 luglio, Mauro Pelaschier e l'equipaggio di Crivizza, a bordo anche Daniele Gabrielli, già compagno di Mauro su Azzurra in America's Cup, parteciperanno alla Vela Cup - Venezia, una veleggiata aperta a tutti. Un' occasione in più per diffondere la mission della Fondazione e il codice etico Charta Smeralda. La tappa successiva del periplo vedrà Crivizza in Abruzzo, a Giulianova, presso il Circolo Nautico Vincenzo Migliori dove Crivizza e One Ocean Foundation saranno ospiti del presidente della Federazione Italiana Vela, Francesco Ettorre. La Federvela ha infatti offerto fin da subito il suo patrocinio alla One Ocean Foundation, firmando la Charta Smeralda e riconoscendone i comuni valori. Prima di approdare a Giulianova, Mauro Pelaschier si fermerà a Senigallia, nelle Marche, dove il 16 luglio la One Ocean Foundation avrà modo di presenziare, grazie alla collaborazione con la Onlus Simbio, al DEEJAY Xmasters, l'unico summer event italiano interamente dedicato al mondo degli action sport.
FROM http://www.navigamus.info/2018/07/fondazione-one-ocean-lambassador-mauro.html
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Io senza capelli Sono una pagina senza quadretti Un profumo senza bottiglia Una porta chiusa senza la maniglia Biglia senza pista Un pescatore sprovvisto della sua migliore esca Don Giovanni senza una tresca Io senza te uno scettro senza re Non voglio più chiedere scusa Se sulla testa porto questa specie di medusa O foresta Non è soltanto un segno di protesta Ma è un rifugio per gli insetti Un nido per gli uccelli Che si amano tranquilli fra i miei pensieri E il cielo Sono la parte di me che mi somiglia di più Io vivo sempre insieme ai miei capelli (4 volte) Non sono venuto in motocicletta Non mi sono pettinato con le bombe a mano Non ho messo le dita dentro la spina Non mi sono lavato con la candeggina Sono uno di quelli che porta i suoi lunghi capelli Per scelta e non usa trucchi E voi levatevi la parrucca Io vivo sempre insieme ai miei capelli nel mondo (4 volte) Tu senza gioielli Sei una pagina senza quadretti Un profumo senza bottiglia Una porta chiusa senza maniglia Biglia senza pista Un pescatore sprovvisto della sua migliore esca Don Giovanni senza una tresca Tu senza me uno scettro senza re Vivo sempre insieme ai tuoi capelli uno scettro senza re Vivo sempre insieme ai miei capelli uno scettro senza re Vivo sempre insieme ai tuoi gioielli uno scettro senza re Vivo sempre insieme ai miei capelli Ma quando perdo il senso e non mi sento niente Io chiedo ai miei capelli di darmi la conferma che esisto E rappresento qualcosa per gli altri Di unico vivo, vero e sincero Malgrado questa pietosa impennata di orgoglio Io tento ogni giorno che vivo Di essere un uomo e non un cespuglio Io vivo sempre insieme ai miei capelli nel mondo (4 volte) (Niccolò Fabi, Riccardo Senigallia e Cecilia Dazzi) #sanremo #sanremo47 #sanremo97 #sanremo1997 #festivaldisanremo #nuoveproposte Brano: Capelli Immagine: Autoritratto con i capelli tagliati (Vedi, se t'amavo era per i tuoi capelli, ora che sei rasata non ti amo più) - Frida Kahlo - 1940 https://www.instagram.com/p/B_h1U6clF71/?igshid=16ufdylk5puw8
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We Will Rock You, Brancaccio dal 28 gennaio
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/we-will-rock-you-brancaccio-dal-28-gennaio/
We Will Rock You, Brancaccio dal 28 gennaio
We Will Rock You, Brancaccio dal 28 gennaio
Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica della precedente edizione, che ha registrato circa 65.000 spettatori paganti nelle 56 repliche in tutta Italia, è partita dal Teatro La Fenice di Senigallia, il 31 ottobre, la stagione 2019/2020 di We Will Rock You, lo spettacolo con le hit dei Queen nella nuova regia di Michaela Berlini.
L’appassionante vicenda di Galileo e Scaramouche, una grande storia d’amore per la Musica e per la Libertà, ha appassionato intere platee animate da giovani e meno giovani che hanno condiviso con i protagonisti, tra emozioni e risate, il racconto di una Speranza, del potere salvifico del Rock and Roll, della condivisione e del diritto di poter esprimere se stessi.
Dal 28 gennaio al 2 febbraio lo spettacolo tornerà a Roma per infiammare il Teatro Brancaccio al ritmo dei più grandi successi dei Queen, per oltre due ore e mezza di spettacolo. I biglietti sono disponibili su Ticketone.it.
Il grande successo di We Will Rock You è il frutto di una nuovissima produzione, messa in scena nel 2018 da un nuovo cast e concepita appositamente per il nostro Paese da Claudio Trotta per Barley Arts e di una attenta rivisitazione e implementazione del testo originale, tradotto da Raffaella Rolla, a cura della Regista Michaela Berlini, di Valentina Ferrari e del Produttore Claudio Trotta. Il produttore esecutivo è Cristina Trotta.
Così Claudio Trotta alla vigilia della nuova stagione dello spettacolo che lo ha visto protagonista nella veste di produttore: “Una nuova regia che ancora di più esalta la forza aggregante del rock e la Bellezza della condivisione. Solo insieme si può cambiare il mondo. Una nuova coppia di protagonisti ingenuamente salvatori del Pianeta Terra, coreografie, scenografie ed ensemble rinnovati: questo è ciò che accoglierà il pubblico da oggi”.
Per questa nuova stagione del musical, il cast, composto da talentuosi cantanti-attori, ha due nuovi protagonisti. Scaramouche sarà Martha Rossi che nel 2009, in occasione della prima edizione italiana di We Will Rock You, venne scelta e voluta per questo ruolo da Brian May in persona. Galileo avrà invece il volto e la voce di Luca Marconi, performer a tutto tondo, cantante, songwriter, musicista e attore.
Del cast dello scorso anno si vanta la conferma della “Stella Luminosa” di Valentina Ferrari nel ruolo di Killer Queen con un nuovo look più cattivo e dominante, di Paolo Barillari sempre più “crudele” nel ruolo del comandante Kashoggi, di Claudio Zanelli poliedrico nei panni di Brit e dell’insegnante, della fenomenale Loredana Fadda nelle vesti di Oz e del “saggio” Massimiliano Colonna interprete di Pop.
Gail Richardson autrice delle coreografie ha implementato e modificato alcune delle stesse creando una nuova “A Kind of Magic”, la scenografia di Colin Mayes è stata arricchita di alcuni nuovi oggetti scenici. Nunzia Aceto ha ri-disegnato i costumi e Maurizio Roveroni ha truccato tutto il cast.
Confermate la direzione musicale di Riccardo Di Paola e la direzione vocale di Antonio Torella e Valentina Ferrari. Disegno del suono a cura del sound engineer Luca Colombo, mentre il disegno delle luci è a cura di Francesco Vignati.
La nuova stagione di We Will Rock You proseguirà per tutto il 2020 nelle principali città italiane: dopo Roma, lo spettacolo sarà in scena a Firenze (dal 7 al 9 febbraio, Teatro Verdi), Cosenza (12 febbraio, Teatro Rendano), Catania (14 febbraio, Teatro Metropolitan), Ascoli Piceno (18 e 19 febbraio, Teatro Ventidio Basso), Mestre (dal 25 febbraio all’1 marzo, Teatro Toniolo), Vicenza (4 e 5 marzo, Teatro Comunale). Il tour chiuderà quindi a Milano, dal 17 al 22 marzo 2020, al Teatro Arcimboldi.
Lo spettacolo originale è stato scritto e prodotto da Ben Elton, in collaborazione con Roger Taylor e Brian May. Le musiche e le canzoni sono quelle originali, cantate in lingua inglese e eseguite rigorosamente dal vivo da un’eccezionale band selezionata per la fortunata edizione del 2018/2019.
Partner ufficiale della nuova stagione di We Will Rock You è Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. We Will Rock You sostiene infatti la campagna “Illuminiamo il futuro” lanciata da Save the Children per contrastare la povertà educativa che colpisce i bambini e i ragazzi nel nostro Paese, anche attraverso una rete di 24 Punti Luce in tutta Italia per garantire ai minori una vasta gamma di attività educative gratuite. Durante tutte le tappe dello spettacolo saranno inoltre presenti i dialogatori dell’Organizzazione per sensibilizzare sul tema i partecipanti e fornire loro utili informazioni sull’intervento di Save the Children.
Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica della precedente edizione, che ha registrato circa 65.000 spettatori paganti nelle 56 repliche in tutta Italia, è partita dal Teatro La Fenice di Senigallia, il 31 ottobre, la stagione 2019/2020 di We Will Rock You, lo spettacolo con le hit dei Qu…
Redazione ART News
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Riccardo suicida nella sua azienda in crisi, lettera di accuse a banche e amministratori
Riccardo suicida nella sua azienda in crisi, lettera di accuse a banche e amministratori
La lettera di addio lasciata da Riccardo Morpurgo, 64enne ingegnere e imprenditore edile di Senigallia morto suicida venerdì scorso all’intero della sua azienda in crisi da tempo. “Mi rivolgo dunque ai responsabili, assolutamente irresponsabili, degli istituti di credito, ma anche ai pubblici Amministratori ed a chi, abusando del suo infimo potere, si arroga il diritto, tralignando la verità, di…
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JESI – Il Judo Samurai Club di Jesi si è classificato terzo ai campionati italiani a squadre, nella categoria cadetti A2, che si sono svolti il 5 e 6 ottobre al Palacicogna di Ponzano Veneto, in provincia di Treviso. I judoka jesini si sono imposti nei primi due incontri contro Ottavia Judo (3-2) e Kubikai Roma (4-1), perdendo in semifinale contro l’Isao Kano Milano.
Nella finalina per ll terzo posto il Samurai Club Jesi ha battuto 3-1 il Judo Vittorio Veneto. La squadra jesina, guidata dal maestro Riccardo Coppari, era composta da Nicolò Mariotti e Filippo Carbonari nella categoria 60 kg, Klajdi Bitri nella categoria 66 kg, Francesco Piergirolami nei 73 kg, Gabriele Giannelli (atleta in prestito da Judo Camerano) nella categoria 81 kg ed Edoardo Clementi nella categoria +81 kg. Ai campionati italiani di Ponzano Veneto, organizzati dal Judo Treviso, hanno partecipato oltre 700 atleti, 100 squadre e 69 società, con otto titoli in palio fra Seniores, Juniores e Cadetti.
Il Judo Samurai Club di Jesi è da tre anni campione d’Italia di Judo Uisp, avendo vinto i campionati nazionali dello scorso maggio che si sono svolti a Jesi, dopo i successi di Torino 2017 e Reggio Emilia 2018. La società è stata fondata nel 1983 da Claudio Coppari, che ne è direttore tecnico.
Raggruppa 120 atleti che si allenano fra Jesi, Chiaravalle, Staffolo e Senigallia. Coppari, che è anche presidente della Uisp di Jesi, nel 2017 ha ottenuto il sesto dan di judo, primo judoka marchigiano associato alla Uisp ad avere ottenuto tale riconoscimento.
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David di Donatello 2023: le candidature e tutto ciò che c’è da sapere sulla cerimonia
David di Donatello 2023: le candidature e tutto ciò che c’è da sapere sulla cerimonia. Mancano poco più di 24 ore alla cerimonia della 68ª edizione dei David di Donatello, il prestigioso premio cinematografico assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano, considerato l’Oscar nazionale. La premiazione si terrà mercoledì 10 maggio nei Lumina Studios di Roma e sarà trasmessa in diretta in prima serata su Rai 1 alle ore 21.30. Sarà chiamato a condurre Carlo Conti, affiancato dall'attrice Matilde Gioli che debutterà come co-conduttrice. Ecco tutte le candidature alla 68ª edizione dei David di Donatello: Miglior film • Esterno notte (Marco Bellocchio) • Il signore delle formiche (Gianni Amelio) • La stranezza (Roberto Andò) • Le otto montagne (Felix Van Groeningen - Charlotte Vandermeersh) • Nostalgia (Mario Martone) Miglior regia • Esterno notte (Marco Bellocchio) • Il signore delle formiche (Gianni Amelio) • La stranezza (Roberto Andò) • Le otto montagne (Felix Van Groeningen - Charlotte Vandermeersh) • Nostalgia (Mario Martone) Miglior attore protagonista • Fabrizio Gifuni (Esterno notte) • Luigi Lo Cascio (Il signore delle formiche) • Ficarra e Picone (La stranezza) • Alessandro Borghi (Le otto montagne) • Luca Marinelli (Le otto montagne) Miglior attrice protagonista • Benedetta Porcaroli (Amanda) • Margherita Buy (Esterno notte) • Penelope Cruz (L'immensità) • Barbara Ronchi (Settembre) • Claudia Pandolfi (Siccità) Miglior attore non protagonista • Fausto Russo Alesi (Esterno notte) •. Toni Servillo (Esterno notte) • Elio Germano (Il signore delle formiche) • Filippo Timi (Le otto montagne) • Francesco Di Leva (Nostalgia) Miglior attrice non protagonista • Giovanna Mezzogiorno (Amanda) • Daniela Marra (Esterno notte) • Giulia Andò (La stranezza) • Aurora Quattrocchi (Nostalgia) • Emanuela Fanelli (Siccità) Miglior sceneggiatura originale • Astolfo (Gianni Di Gregorio - Marco Pettenello) • Chiara (Susanna Nicchiarelli) • Esterno notte (Marco Bellocchio - Stefano Bises - Ludovica Rampoldi - Davide Serino) • Il signore delle formiche (Gianni Amelio - Edoardo Petti - Federico Fava) • L'immensità (Emanuele Crialese - Francesca Manieri - Vittorio Moroni) • La stranezza (Roberto Andò - Ugo Chiti - Massimo Gaudioso) Miglior sceneggiature non originale • Bentu (Salvatore Mereu) • Brado (Massimo Gaudioso - Kim Rossi Stuart) • Il colibrì (Francesca Archibugi - Laura Paolucci - Francesco Piccolo) • Le otto montagne (Felix Van Groeningen - Charlotte Vandermeersh) • Nostalgia (Mario Martone - Ippolita Di Majo) Miglior esordio alla regia • Amanda (Carolina Cavalli) • Marcel! (Jasmine Trinca) • Margini (Niccoò Falsetti) • Settembre (Giulia Louise Steigerwalt) • Spaccaossa (Vincenzo Pirrotta) Miglior autore della fotografia • Francesco Di Giacomo (Esterno notte) • Giovanni Mammolotti (I racconti della domenica - La storia di un uomo perbene) • Maurizio Calvesi (La stranezza) • Ruben Impens (Le otto montagne) • Paolo Carnera (Nostalgia) Migliore compositore • Fabio Massimo Capogrosso (Esterno notte) • Stefano Bollani (Il pataffio) • Michele Braga - Emanuele Bossi (La stranezza) • Daniel Norgren (Le otto montagne) • Franco Piersanti (Siccità) Miglior canzone originale • Se mi vuoi - Diodato (Diabolik Ginko all'attacco!) • Caro amore lontanissimo - Sergio Endrigo, Riccardo Senigallia e Marco Mengoni (Il colibrì) • Culi culagni - Stefano Bollani e Luigi Malerba (Il pataffio) • La palude - Niccolò Falsetti, Giacomo Pieri, Alessio Ricciotti, Francesco Turbanti, Emanuele Linfatti e Matteo Creatini (Margini) • Proiettili (Ti mangio il cuore) - Joan Thiele, Elisa Toffoli, Emanuele Triglia ed Elodie (Ti mangio il cuore) Migliori effetti visivi VFX • Alessio Bertotti - Filippo Robino (Dampyr) • Simone Silvestri - Vito Picchinenna (Diabolik Ginko all'attacco!) • Massimo Cipollina (Esterno notte) • Rodolfo Migliari (Le otto montagne) • Marco Geracitano (Siccità) Premio Cecilia Mangini – Miglior documentario • Il cerchio (Sophie Chiarello) • In viaggio (Gianfranco Rosi) • Kill me if you can (Alex Infascelli) • La timidezza delle chiome (Valentina Bertani) • Svegliami a mezzanotte (Francesco Patierno) Miglior cortometraggio • Albertine where are you? (Maria Guidone) • Ambasciatori (Francesco Romano) • Il barbiere complottista (Valerio Ferrara) • Le variabili dipendenti (Lorenzo Tardella) - vincitore • Lo chiamavano Cargo (Marco Signoretti) Miglior film internazionale • Bones and all (Luca Guadagnino) • Elvis (Baz Luhrmann) • Licorice Pizza (Paul Thomas Anderson) • The Fabelmans - Steven Spielberg • Triangle of Sadness - Ruben Östlund David Giovani • Corro da te (Riccardo Milani) • Il colibrì (Francesca Archibugi) • L'ombra di Caravaggio (Michele Placido) • La stranezza (Roberto Andò) • Le otto montagne (Felix Van Groeningen - Charlotte Vandermeersh) Migliori costumi • Massimo Cantini Parrini (Chiara) • Daria Calvelli (Esterno notte) • Valentina Monticelli (Il signore delle formiche) • Carlo Poggioli (L'ombra di Caravaggio) • Maria Rita Barbera (La stranezza) Migliore scenografia • Andrea Castorina, Marco Martucci e Laura Casalini (Esterno notte) • Marta Maffucci e Carolina Ferrara (Il signore delle formiche) • Tonino Zera, Maria Grazia Schirripa e Marco Bagnoli (L'ombra di Caravaggio) • Giada Calabria e Loredana Raffi (La stranezza) • Massimiliano Nocente e Marcella Galeone (Le otto montagne) Miglior trucco • Federico Laurenti e Lorenzo Tamburini (Dante) • Enrico Iacoponi (Esterno notte) • Paola Gattabrusi e Lorenzo Tamburini (Il Colibrì) • Esmé Sciaroni (Il signore delle formiche) • Luigi Rocchetti (L'ombra di Caravaggio) Miglior acconciatura • Alberta Giuliani (Esterno notte) • Samantha Mura (Il signore delle formiche) • Daniela Tartari (L'immensità) • Desiree Corridoni (L'ombra di Caravaggio) • Rudy Sifari (La stranezza) Migliore produttore • Lorenzo Mieli e Simone Gattoni (Esterno notte) • Angelo Barbagallo e Attilio De Razza (La stranezza) • Wildside, Rufus, Menuetto, Pyramide Productions, Vision Distribution, Elastic, Canal+, Ciné+ e Sky (Le otto montagne) • Medusa Film, Maria Carolina Terzi, Luciano e Carlo Stella, Roberto Sessa e Angelo Laudisa (Nostalgia) • Carla Altieri, Roberto De Paolis, Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri e Rai Cinema (Princess) Miglior montaggio • Francesca Calvelli con la collaborazione di Claudio Misantoni (Esterno notte) • Simona Paggi (Il signore delle formiche) • Esmeralda Calabria (La stranezza) • Nico Leunen (Le otto montagne) • Jacopo Quadri (Nostalgia) Miglior suono • Presa diretta Gaetano Carito, Post-Produzione Lilio Rosato, Mix Nadia Paone (Esterno notte) • Presa diretta Emanuele Cicconi, Post-Produzione Mimmo Granata, Mix Alberto Bernardi (Il signore delle formiche) • Presa diretta Carlo Missidenti, Post-Produzione Marta Billingsley, Mix Gianni Pallotto (La stranezza) • Presa diretta Alessandro Palmerini, Post-Produzione Alessandro Feletti, Mix Marco Falloni (Le otto montagne) • Presa diretta Emanuele Cecere, Post-Produzione Silvia Moraes, Mix Giancarlo Rutigliano (Nostalgia)... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Senigallia della fotografia - Posizioni precarie…Gemmy Tarini e le acrobazie di Cavalli per imprimere la direzione alla fotografia senigalliese.
di Enzo Carli
Riteniamo necessario soffermarci sul fotografo Gemmy Tarini classe 1894 al fine di verificarne l’influenza sulla fotografia senigalliese, i rapporti con Cavalli e con i “giovani “del Gruppo Misa, e soprattutto per una prolusione su alcune sue ottime fotografie che mi sono state gentilmente fornite e illustrate dalla dr.ssa Marella Tarini, nipote di Gemmy Tarini, coadiuvata dal consorte, il dr. Pietro Rinaldo Fanesi.
Giuseppe Cavalli appena stabilitosi da Lucera a Senigallia (1939), inizia la frequentazione con Tarini; i due aldilà degli interessi professionali di Tarini che possiede un ingrosso fotografico in via Alessandro Poerio (successivamente rilevato dal figlio Franco, anche lui fotografo) sono uniti dal forte interesse per la fotografia (non dimentichiamo che Tarini come addetto ai lavori ha l’opportunità di conoscere e seguire anche il dibattito sulla fotografia italiana). Cavalli e Tarini diventano amici e insieme programmano uscite e work shop in comune.
Ne è la prova la fotografia scattata nel 1940 da Tarini a Cavalli che sulla spiaggia di Senigallia sta fornendo suggerimenti alla modella Mara, aggiustandone la posa, modella poi ritratta anche da Cavalli. E’ probabilmente di Giuseppe Cavalli la fotografia che ritrae Tarini con il suo affezionato cagnolino.
Sta di fatto che Gemmy Tarini viene scelto come Autore con la fotografia dal titolo: ”La passeggiata” insieme a Giuseppe Cavalli e Mario Caràfoli (marchigiano, Corinaldo 1902, giornalista alla Stampa e poi alla Gazzetta del Popolo, grande fotoreporter), nel prestigioso testo FOTOGRAFIA, Prima Rassegna dell'attività Fotografica In Italia, a cura di Ermanno Federico Scopinich con Alfredo Ornano e Albe Steiner, Ed. Gruppo Editoriale Domus 1943, personaggi di grande rigore critico e certamente tra i promotori della nuova fotografia italiana. Partecipano con altri 112 fotografi italiani tra i quali Luigi Comencini, Antonio Boggeri, Domenico Peretti Griva, Alex Stappo Franchini, Federico Patellani, Franco Grignani, Elio Luxardo, Bruno Munari, Alfredo Ornano, Albe Steinert, Vincenzo Balocchi e con Federico Vender, Mario Finazzi, Luigi Veronesi con Ferruccio Leiss e Giuseppe Cavalli tra i promotori dello storico gruppo del Manifesto della Bussola, 1947.
Il testo conteneva forti affermazioni che avrebbero anticipato la nuova fotografia italiana: "Le opere che presentiamo in questo annuario', dice Scopinich rappresentano la selezione di alcune migliaia di fotografie e molte si ispirano ad un senso di arte moderna, intendendosi per la fotografia questa definizione […] come antiretorica, anticonvenzionale ed in ogni caso lontana da quel romanticismo che ha afflitto ed affligge ancora in parte il gusto ordinatore di molte esposizioni e pubblicazioni […]". L'annuario di Domus del 1943, prima documentazione completa sulle tendenze della fotografia nazionale del tempo, si prefiggeva l’intento far conoscere la maturità tecnica ed artistica dei fotografi italiani… sfatando il mito di una superiorità straniera nel campo fotografico.
Le stesse fotografie di Tarini sorprendono per lo stile maturo, il taglio rigoroso, l’attenzione alla posa, alla composizione, ai chiaroscuri, alle ombre, sono fotografie che in alcuni versi dialogano e forniscono pretesti per le fotografie di Cavalli. Certo che Tarini è da considerarsi un senigalliese doc della fotografia, forse il primo nella ricerca fotografica del suo tempo e che la “città della fotografia” non può dimenticare … Poi il “caso Tarini” l’improvviso isolamento - non l’unico - che lo ha tenuto fuori dalle questioni senigalliesi.
©Gemmy Tarini, Posa precaria (G.Cavalli), 1940
Apriamo questo viaggio breve nella fotografia senigalliese con un’immagine pressoché inedita, curiosa e ironica del 1940 del fotografo Gemmy Tarini che ritrae l’amico Giuseppe Cavalli in una posizione di posa precaria, durante una uscita in comune. Una posizione transitoria come quella della fotografia senigalliese in quegli anni; il negozio di Tarini diventa un punto d’incontro per sottoporre a visione le proprie stampe fotografiche e soprattutto creare le occasioni di conoscenza e parlare di fotografia. Giuseppe Cavalli si è stabilito per motivi di salute a Senigallia, conosce e collabora con il senigalliese Gemmy Tarini (che fine ha fatto il sodalizio con Cavalli? Qualcosa è successo…) mentre sul piano della ricerca fotografica accentua gli scambi epistolari con Scopinich e il Gruppo degli Otto fino alla sua determinante partecipazione alla stesura del Manifesto della Bussola dell’aprile del 1947 apparso sulla rivista Ferrania n. 5 e sottoscritto da Luigi Veronesi, Federico Vender, Mario Finazzi e Ferruccio Leiss. Aderirà in seguito Fosco Maraini. Insistiamo sul passo più rilevante del Manifesto :”Noi crediamo alla fotografia come arte. Questo mezzo di espressione moderno e sensibilissimo ha raggiunto, con l’ausilio della tecnica che oggi chimica meccanica e ottica mettono a nostra disposizione, la duttilità la ricchezza l’efficacia di un linguaggio indipendente e vivo. E dunque possibile essere poeti con l’obiettivo come con il pennello lo scalpello la penna: anche con l’obiettivo si può trasformare la realtà in fantasia: che è la indispensabile e prima condizione dell’arte……. adoprarsi, dicevamo, per la divulgazione di queste idee affinché si giunga senza inutili soste a diffondere fra i fotografi un credo estetico valido, è il compito che con buona volontà si prefiggono, per quel poco ch’è in loro potere, i componenti del Gruppo Fotografico La Bussola. Né essi intendono limitare la loro attività ad una platonica affermazione culturale di principio, ma hanno in animo di esplicarla anche con mostre collettive in Italia e fuori, e con pubblicazioni affidate ad editori importanti.”
©Gemmy Tarini, Zoccoli abbandonati, 1942 ed il suo retro con i timbri di partecipazione alle mostre.*
Per la prima volta in modo compiuto, la fotografia italiana si affranca dalle servitù formali e grazie a Giuseppe Cavalli e ai suoi amici della Bussola con l'obiettivo di promuovere la fotografia come arte dal punto di vista professionale e non semplicemente documentario, secondo una idea di rinnovamento (wikipedia). Basandosi su concetti crociani (è il contenuto delle immagini che ci interessa, ma la forma fotografica con cui esse sono realizzate) per cui le immagini sono sostanzialmente interiori, esistono solo “nelle anime che le creano o le ricreano”, Cavalli propone una fotografia astratta, in cui il soggetto è solo un pretesto, con stampe a toni alti, higt key, che dovevano trascendere la realtà e idealizzarla e nel contempo abbattere la consistenza della materia. Il pensiero di Cavalli e dei suoi Amici della Bussola e le loro fotografie si dovettero confrontare con il veneziano Circolo Fotografico Ls Gondola (l’école de Venise, fondata nel 1948 dal maestro Paolo Monti, un esperto fotografo e intellettuale della cultura fotografia italiana, e che, assieme ad alcuni amici - Gino Bolognini, Giorgio Bresciani e Luciano Scattola - proposero una fotografia a toni bassi low-key, ispirata al neorealismo, di forte impatto politico e ideologico) e successivamente con il Gruppo Friulano per una nuova Fotografia (1955), formato di fotografi come Italo Zannier, Toni del Tin, Aldo Beltrame, Fulvio Roiter, Carlo Bevilacqua e Giuliano Borghesan, che proponevano una fotografia documentaria, implicata con la realtà sociale). Quindi Giuseppe Cavalli mediando a destra e a manca, traccia una direttiva alla fotografia senigalliese che sarà quella delle sue fortune e notorietà sostenuta a livello internazionale dal realismo magico di Mario Giacomelli. Se Ferruccio Ferroni dopo un intesa esperienza sui toni alti cavalliani si sbilancia a favore del pacato formalismo della Gondola con punte forti alla visione americana di Weston, Giacomelli imprime una velocità senza uguali alla ricerca fotografica, uscendo dai luoghi comuni, da staccati ideologici, avanzando sulla direzione intrapresa da Cavalli ma circostanziando la propria fotografia interiore raccontando della poesia dell’esistenza. Aggiunge e toglie realtà nello spazio dell’immaginario e, memore del sodalizio con il fermano Luigi Crocenzi, utilizzando il racconto per immagini. Chiara per me la direzione, se Senigallia è diventata nelle Marche la città della fotografia, parafrasando un politico nostrano, che c’azzecca Robert Doisneau con la via senigallese della fotografia anche se con Willy Ronis e Robert Doisneau è stato uno dei principali rappresentanti della cosiddetta fotografia umanistica francese.(1) Perché non iniziare un percorso mirato con altri italiani (Paolo Monti, la ricerca fotografia sociale italiana; dalla fotografia scalza del Lavoro della CGIL ai grandi fotografi del Mondo di Pannunzio…..)
©Gemmy Tarini, Bimbo alla finestra, 1940
Nel frattempo a Senigallia qualcosa succede (anche se poi tutto già si sta ripetendo).
Cavalli era alla ricerca di giovani appassionati da iniziare alla fotografia e costituire forse una sorta di laboratorio per accedere alla Bussola (come conviene l’amico e grande fotografo Piergiorgio Branzi che ho sentito telefonicamente e che ringrazio e di cui parleremo più avanti). Nel 1953 si costituì a Senigallia il Gruppo Misa con Cavalli presidente, Adriano Malfagia vicepresidente, Mario Giacomelli cassiere, Vincenzo Balocchi, Piergiorgio Branzi, Paolo Bocci, Ferruccio Ferroni, Riccardo Gambelli, Silvio Pellegrini, Giovanni Salani e altri in seguito: Luciano Ferri, Alfredo Camisa, Giuseppe Möder, Bruno Simoncelli, Alfredo Novaro, Pio Baldo Camisa, Francesco Giovannini, Giulio Parmiani, Bruno Bulzacchi, Guelfo Marzola, Bice de’ Nobili, Lisa Riccasoli, Sandro Rota, Giorgio Cantelli. Una riflessione a parte merita il grande fotografo Piergiorgio Branzi.
Mario Giacomelli ricorderà così quei periodi: ”Un gruppo libero dalle polemiche in atto tra formalismo e neorealismo in cui ognuno parlava il proprio linguaggio con umiltà di fronte al soggetto, liberi da ideologie politiche, pensando all’amicizia,al dialogo, al rispetto di ognuno di fronte alla realtà.” (E.Carli, "Giacomelli, la forma dentro, fotografie 1952-1995", Ed.Charta Milano, 1995, catalogo della prima antologica alla Rocca Roveresca, dedicata dal Comune di Senigallia a Giacomelli in occasione dei suoi settantanni.) In realtà nel Gruppo Misa covavano già propositi autonomisti…..
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(1)“La fotografia umanista francese ha come data ufficiale di nascita il 1946, anno di costituzione del Groupe des XV, fondato nello studio del pittore -fotografo Andrè Garban, fondatore nello stesso anno del Salon National de la photographie nella gallerie Mansart de la biblioteque National. Tra i partecipanti : Emmanuel Sougez, Pierre Jahan, Izis, Willy Ronis,(Emanuela Sesti dal catalogo della mostra prefazione) Édouard Boubat , Robert Doisneau.. Non dimentichiamo uno dei suoi ideologi, Eugène Atget è in realtà probabilmente il primo fotografo francese a liberarsi totalmente dalle convenzioni del Pittorialismo, una nuova dignità professionale del fotografo, acquisita solo con i mezzi del suo specifico tecnico.
*Una foto che ci ricorda "L’approdo" di M.Giacomelli
Fotografie di Gemmy Tarini, g.c. dagli eredi Tarini
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Presentata in un gremito Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la 41° edizione della guida dei Ristoranti e Vini d’Italia de L’Espresso. Quest’anno unico volume con l’inserto della selezione dei migliori vini d’Italia, oltre a quello delle migliori pizzerie e la nuova versione digitale.
Al vertice ci sono due nuovi 5 cappelli:
Lido 84 di Gardone Riviera BS St. Hubertus di San Cassiano BZ
che si uniscono ai cinque precedenti:
Casadonna Reale di Castel di Sangro AQ Le Calandre di Rubano PD Osteria Francescana di Modena Piazza Duomo di Alba CN Uliassi di Senigallia AN
Salgono da 3 a 4 cappelli:
Antica Corona Reale di Cervere CN Berton di Milano Contraste di Milano Lume di Milano D’O di Cornaredo MI Madonnina del Pescatore di Senigallia AN Meo Modo di Chiusdino SI
Nuovo cappello d’oro Romano di Viareggio LU
La galleria con tutti i premiati
Enzo Vizzari e Dario Nardella
Enzo Vizzari e Marco De Benedetti
Enzo Vizzari e Marco Damilano
Andrea Grignaffini
Massimo Bottura, Osteria Francescana – Premio Bertani per il pranzo dell’anno
Massimo Bottura, Osteria Francescana – Premio Bertani per il pranzo dell’anno
Massimo Bottura, Osteria Francescana – Premio Bertani per il pranzo dell’anno
Ciccio Sultano
Al Carroponte – Premio Kettmeir per la cantina dell’anno
Valentina Bertini, Terrazza Gallia – Premio Ferrari per la sommelier dell’anno
Chiara Pavan, Venissa – Premio Veuve Cliquot per la cuoca dell’anno
Il Palagio – Premio Famiglia Cecchi per il servizio di sala dell’anno
Fabrizio Mellino, Quattro passi- Premio Goeldlin Collection per il giovane dell’anno
DaGorini e Dina – Premio Ferrarelle per la novità dell’anno
Andrea Berton – Premio Pommery per il piatto dell’anno
Osteria della Villetta, Futura Osteria, Osteria Ophis – Premio Pievalta per le trattorie dell’anno
Condividere – Premio Officine Gullo per l’innovazione in cucina
Barolofriends, Pitti Gola e Cantina, La Mescita – Premio Vite Colte per le enotavole dell’anno
La Pergola – Premio De Cecco per la pasta dell’anno
Antonio Guida, Seta – Premio Riso Scotti per il risotto dell’anno
Moreno Cedroni, Il Clandestino Susci Bar – Premio Olitalia per la cucna di pesce dell’anno
Permio Terra Moretti per il Fattore Donna
Andrea Tortora, St. Hubertus – Premio Domori per la pasticceria dell’anno
Matteo Baronetto, Del Cambio – Premio Lavazza per il caffè dell’anno
Davide Oldani, D’O – Premio Aceto Ponti per la valorizzazione del made in Italy in cucina
Alberto Morella, Gigi Pipa – Premio Petra-Molino Quaglia per il giovane pizzaiolo dell’anno
Miramonti l’Altro – Premio Genagricola alla carriera
Franco e Silvana Barbarossa – Premio Alessi per il cliente dell’anno
Riccardo e Giancarlo Camanini, Lido 84 – Premio Mychef per la performance dell’anno
Massimo Raugi, Villa Crespi – Premio Intrecci per il maitre dell’anno
Tutti i premiati, i 4 e i 5 cappelli
Ciccio Sultano e Andrea Berton
Enzo Vizzari, Ciccio Sultano, Mauro Uliassi
Andrea Tortora
Guida L’Espresso 2019, la galleria di tutti i premiati
Presentata in un gremito Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la 41° edizione della guida dei Ristoranti e Vini d’Italia de L’Espresso.
Guida L’Espresso 2019, la galleria di tutti i premiati Presentata in un gremito Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la 41° edizione della guida dei Ristoranti e Vini d’Italia de L’Espresso.
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Presentata in un gremito Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la 41° edizione della guida dei Ristoranti e Vini d’Italia de L’Espresso. Quest’anno unico volume con l’inserto della selezione dei migliori vini d’Italia, oltre a quello delle migliori pizzerie e la nuova versione digitale.
Al vertice ci sono due nuovi 5 cappelli:
Lido 84 di Gardone Riviera BS St. Hubertus di San Cassiano BZ
che si uniscono ai cinque precedenti:
Casadonna Reale di Castel di Sangro AQ Le Calandre di Rubano PD Osteria Francescana di Modena Piazza Duomo di Alba CN Uliassi di Senigallia AN
Salgono da 3 a 4 cappelli:
Antica Corona Reale di Cervere CN Berton di Milano Contraste di Milano Lume di Milano D’O di Cornaredo MI Madonnina del Pescatore di Senigallia AN Meo Modo di Chiusdino SI
Nuovo cappello d’oro Romano di Viareggio LU
La galleria con tutti i premiati
Enzo Vizzari e Dario Nardella
Enzo Vizzari e Marco De Benedetti
Enzo Vizzari e Marco Damilano
Andrea Grignaffini
Massimo Bottura, Osteria Francescana – Premio Bertani per il pranzo dell’anno
Massimo Bottura, Osteria Francescana – Premio Bertani per il pranzo dell’anno
Massimo Bottura, Osteria Francescana – Premio Bertani per il pranzo dell’anno
Ciccio Sultano
Al Carroponte – Premio Kettmeir per la cantina dell’anno
Valentina Bertini, Terrazza Gallia – Premio Ferrari per la sommelier dell’anno
Chiara Pavan, Venissa – Premio Veuve Cliquot per la cuoca dell’anno
Il Palagio – Premio Famiglia Cecchi per il servizio di sala dell’anno
Fabrizio Mellino, Quattro passi- Premio Goeldlin Collection per il giovane dell’anno
DaGorini e Dina – Premio Ferrarelle per la novità dell’anno
Andrea Berton – Premio Pommery per il piatto dell’anno
Osteria della Villetta, Futura Osteria, Osteria Ophis – Premio Pievalta per le trattorie dell’anno
Condividere – Premio Officine Gullo per l’innovazione in cucina
Barolofriends, Pitti Gola e Cantina, La Mescita – Premio Vite Colte per le enotavole dell’anno
La Pergola – Premio De Cecco per la pasta dell’anno
Antonio Guida, Seta – Premio Riso Scotti per il risotto dell’anno
Moreno Cedroni, Il Clandestino Susci Bar – Premio Olitalia per la cucna di pesce dell’anno
Permio Terra Moretti per il Fattore Donna
Andrea Tortora, St. Hubertus – Premio Domori per la pasticceria dell’anno
Matteo Baronetto, Del Cambio – Premio Lavazza per il caffè dell’anno
Davide Oldani, D’O – Premio Aceto Ponti per la valorizzazione del made in Italy in cucina
Alberto Morella, Gigi Pipa – Premio Petra-Molino Quaglia per il giovane pizzaiolo dell’anno
Miramonti l’Altro – Premio Genagricola alla carriera
Franco e Silvana Barbarossa – Premio Alessi per il cliente dell’anno
Riccardo e Giancarlo Camanini, Lido 84 – Premio Mychef per la performance dell’anno
Massimo Raugi, Villa Crespi – Premio Intrecci per il maitre dell’anno
Tutti i premiati, i 4 e i 5 cappelli
Ciccio Sultano e Andrea Berton
Enzo Vizzari, Ciccio Sultano, Mauro Uliassi
Andrea Tortora
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